Breve glossario della prevedibilità.

Siamo a fine novembre, e come tutti gli anni anche questo 2017 ci ha regalato tante emozionanti tendenze di scrittura da dimenticare. Hanno spopolato locuzioni must-write indispensabili, da sfoggiare in occasioni speciali o da portare tutti i giorni fino allo stordimento dei lettori.

Vediamo le principali.

“Ne abbiamo?”

Una domanda che ci si pone spesso quando si crede di avere tanta roba ma non si sa contare. Quindi si chiede aiuto al pubblico.

E niente.”

Talvolta non si sa cosa dire e urge un intercalare di scorta. Gli inglesi lo chiamano “small talk”.

“Mai una gioia”

Tutta la frustrazione di chi ha una vita poco interessante racchiusa in tre semplici parole.

(Contrario: Sole, cuore, amore.)

“Quelli belli”

Esempio d’uso: “I pranzi in famiglia, quelli belli”.

È importante specificarlo, per distinguerli dai pranzi in famiglia brutti. Quelli in cui la mamma brucia i sofficini. O tuo fratello forma tante palline piccoline con la mollica del pane e te le tira negli occhi.

O semplicemente è finito il vino.

“Breve storia triste”                                                                 

Quando succede qualcosa che ci fa sentire poveri e derelitti e lo si può descrivere in poche parole. Il che rende la storia effettivamente breve, ma soprattutto triste.

Esempio d’uso: “Un signore entra in un caffè. Splash.”

“Anche oggi lo faccio domani”

Espressione di punta del procrastinatore. Tipicamente usata da alcolisti, foodie e Zeno Cosini.

 

Postilla: non a tutti piace andare a pesca di trote.

Allo stesso modo, non a tutti piace scrivere – e non tutti devono per forza essere dei creativi. Ma piuttosto che copiare frasi fatte, si può fare di meglio semplicemente mettendo nero su bianco quello che ci passa per la mente sul momento: invece di “Le domeniche, quelle belle”, possiamo dire “Le domeniche che piacciono a me”, oppure “Oggi è domenica e tutto va bene”. Liberarsi dagli schemi e ascoltare i propri pensieri è il primo passo per scrivere in un modo che piaccia a chi ci legge.

 

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